Perché una nuova rivista

Silvia Bertini1

1. Segretario Generale del Consiglio regionale..

Il Consiglio regionale del Piemonte ha deciso di fare nascere, in collaborazione con le Università e le Organizzazioni delle Autonomie locali piemontesi, una nuova rivista scientifica

Vorrei provare qui a sviluppare brevemente le principali argomentazioni che ci hanno indotto a pensare che, dare vita a una nuova rivista scientifica, fosse una scelta giusta, nella speranza di aiutare anche l’iniziativa a trovare da subito un ampio gradimento.

Sono esperienza di tutti noi la persistenza e la pervasività nel dibattito pubblico della tematica della riforma delle istituzioni e della pubblica amministrazione. La quotidianità rappresenta costantemente il dibattito sul sistema delle istituzioni e più in generale sulla pubblica amministrazione, in un’alternanza di soluzioni prospettate in alcuni casi contraddittorie. Aleggia però sempre come tema di fondo, lo spreco di risorse legato ad un sistema che si intenderebbe o che si dovrebbe modificare.

Abbiamo provato dunque ad immaginare quale potesse essere in tale contesto la nostra possibilità di incidere sul dibattito e attraverso quale iniziativa. Ci siamo interrogati inoltre, in particolare, sull’utilità e sul senso dell’elaborazione e della divulgazione di lavori scientifici che forniscano elementi di analisi più certi in una situazione sempre estremamente fluida e in continua evoluzione.

Il primo rischio che abbiamo intravisto e a cui vorremmo sottrarci è l’autoreferenzialità. È così parso naturale per crescere, valorizzare le risorse intellettuali e le competenze, ma anche per offrire un’occasione di scambio di opinioni e di rappresentazione di punti di vista diversi e qualificati, immaginare un luogo, appunto una rivista, ove l’Accademia, le Organizzazioni degli Enti locali, funzionari ed eventuali osservatori esterni possano confrontarsi su temi di rilevanza istituzionale, ma anche trovare conferme nell’applicazione di norme ormai in costante e rapidissima successione.

Ci è poi sembrato coerente a questa scelta adottare una modalità divulgativa online, non solo perché in linea con quanto da anni ormai praticato dall’amministrazione in materia di dematerializzazione e contenimento dei costi, ma soprattutto per favorire la più larga diffusione e il più libero, facile e gratuito accesso.

Lo schema della rivista prevede spazi per editoriali, saggi, approfondimenti, un osservatorio sulla legislazione e sulle politiche, commenti su casi pratici e note sulla giurisprudenza, studi e ricerche. La qualità scientifica delle pubblicazioni sarà garantita da forme di referaggio, articolate in modo diverso a seconda della sezione interessata.

Accanto alle tematiche di studio più tradizionali negli ambiti disciplinari del diritto pubblico, amministrativo e costituzionale, e dell’economia pubblica, quali ad esempio il diritto regionale e delle autonomie locali, anche sotto il profilo costituzionale e dei rapporti con l’Unione Europea, la qualità della normazione, la contabilità e la finanza pubblica, troveranno senz’altro posto sulla rivista le tematiche dello studio del governo del territorio e delle amministrazioni regionali e locali, delle politiche pubbliche e delle loro interazioni con l’economia e la società (anche nel tempo e nello spazio), con particolare riguardo alla fornitura, produzione e finanziamento di beni e servizi pubblici e collettivi, alla regolazione delle attività economiche, all’economia regionale e del territorio e ai fenomeni sociali e culturali urbani e delle comunità locali. Le tematiche saranno affrontate in ottica interdisciplinare, con rigore e originalità senza perdere in rilevanza pratica, prevalentemente nell’ambito delle aree disciplinari giuridiche, economiche, politiche e sociali. Ma non solo. Sia consentito infine, a questo proposito, mettere in evidenza l’importanza di approfondire, integrando solide e specifiche competenze tecniche e scientifiche, i processi di trasformazione e di governo del territorio, considerato non solo nei suoi aspetti economici, sociali, politici, culturali, ma anche fisici, naturali, e delle loro interrelazioni, in una prospettiva di sostenibilità.

Il primo numero della rivista sarà prevalentemente dedicato alla vasta tematica, di grande attualità e importanza, delle riforme del sistema istituzionale attualmente all’ordine del giorno del legislatore nazionale, con particolare attenzione al bicameralismo e al ruolo delle Regioni e delle Autonomie locali. Ci è sembrato giusto farlo dando spazio ad alcuni dei principali protagonisti piemontesi del dibattito su tali questioni in ambito scientifico e istituzionale.

Concludo con l’auspicio che la rivista venga riconosciuta non solo in ambito scientifico, ma da una pubblica opinione più ampia, attenta e informata come un luogo aperto, libero, plurale di studio e di confronto.